In situazioni d’emergenza, la nostra emotività viene messa alla prova. Andiamo incontro ad una gamma di sensazioni ed emozioni improvvise che spesso influiscono negativamente nel soccorso. Dinanzi a situazioni difficili e pericolose l’io mette in campo delle difese psichiche naturali per fronteggiare emozioni vissute come troppo intense. Occorre pertanto la gestione delle stesse per raggiungere livelli accettabili di efficienza ed efficacia nel soccorso.
Dopo la conclusione del soccorso, possono insorgere nella persona fenomeni di Arousal, disturbi del sonno, disordini emotivi, psicoastenia, somatizzazioni. A questo c’è rimedio se il soccorritore riesce ad effettuare una preparazione psicologica all’evento, Successivamente occorre dopo il servizio una rielaborazione dell’esperienza (defusing) condotta da uno psicologo che potrà riorganizzare i vissuti senza che questi influiscano negativamente sulla propria persona. E’ necessario anche un training cognitivo che ascriva gli eppisodi di soccorso nella giusta dimensione esistenziale. Per questi motivi lo psicologo è parte integrante dell’ équipè accanto ai medici, infermieri e soccorritori.
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